

Di Piero Massimo Macchini, Matteo Berdini e Vittorio Lattanzi
Con Piero Massimo Macchini
Regia Gabriele Claretti
Scenografia Giacomo Pompei
Costumi Piero Massimo Macchini
LA GENTE MORMORANO è uno spettacolo di sit down comedy cabaret.
Piero Massimo Macchini torna sul palco dando vita ad una nuova forma di comicità. Del resto l’artista ha perso il conto delle sfaccettature della propria identità comica ed
è pronto a condividere con il pubblico l’ennesima. Non troppo tempo fa, per definire uno spettacolo comico, si utilizzava il termine cabaret. Oggi si usa stand up comedy
un po’ per tutto, tanto vale provare allora a trovare una nuova definizione.
Perchè sit down anzichè stand up? Prima di tutto perché, per scelta del regista Gabriele Claretti, Macchini si metterà seduto. Non solo esigenza scenica ma anche anagrafica: Macchini è invecchiato, non riesce più a stare in piedi per un’ora e mezza. Macchini poi afferma di voler essere dolce, poetico, pieno di amore, educato, moderato, parco, per contrapporsi ad un mondo sempre più cattivo, cinico, volgare, arrabbiato e violento. Sarà sarcastico. Chissà. La gente mormorano di sicuro è lo spettacolo di un comico che mentre fa comicità riflette anche sul modo di fare comicità.
Macchini vuole rallentare, intende portare in scena la comedy dei paesetti di provincia, quelli in cui “le anziane fanno il tombolo davanti a casa e gli anziani contano i cani randagi” Macchini intende anche riscoprire il valore della lentezza, quella che oggi tutti chiamano mindfulness. Lui, nato prima degli anni 80, la conosce bene la mindfulness. E la spiega: “è quando aspettavamo mezz’ora l’amico con il pallone per cominciare la partitella o quando fissavamo le lucciole davanti alla fratta di casa, di notte, e provavamo a contarle. Il nome dello spettacolo è ispirato ad un suo libro La Gente Mormorano, appunto, edito da Giaconi Editore nel 2017 e scritto ma soprattutto corretto da Matteo Berdini. Quest’ultimo ha definito la collaborazione con Macchini come “è la cosa peggiore che abbia mai fatto in vita mia”. Macchini quindi racconterà molte vicende altrui “perché le persone amano quando si parla dei fatti degli altri perché pensando ai problemi altrui uno non pensa ai propri”. Distrarre per poi inchiodare, questo l’obiettivo. Regalare l’impressione di sentirsi sussurrare cose riservatissime all’orecchio ma con un microfono. Tutto questo è chiaramente un escamotage per attirare pubblico. Tra i diversi temi che Macchini sviscererà con il suo stile unico, che mischia visual e parlato, anche qualcosa di lontano da lui: la Filosofia. Con la modestia che lo contraddistingue Macchini rivela: “la filosofia è la ricerca della verità in greco, i filosofi da 3000 anni la stanno cercando la verità e dicono di non averla ancora trovata. Io invece ci ho messo 5 minuti a trovarla e se pagate il biglietto ve la svelerò”.
Ma una verità è sicura a volte la cosa più semplice è quella più chiara di tutti … filosoficamente parlando.
Informazioni
Biglietteria del Teatro dell'Aquila 0734.284295 - biglietteriateatro@comune.fermo.it
Organizzazione
organizzazione a cura di Lagrú