Fermo, prestigiosa città storica che sorge a due passi dal mare, dal gusto classico dove ognuno è protagonista.

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La storia della Cavalcata dell’Assunta

La Cavalcata dell’Assunta, fiore all’occhiello della lunga e ricca storia di Fermo, nasce per celebrare l’Assunzione della Vergine Maria, Santa Patrona della città.

Le radici di questo culto affondano nel cuore del tempo: infatti, la Vergine era celebrata tra le mura fermane già dal V secolo, quando sorgeva sul colle del Girfalco la cattedrale di Santa Maria in Castello, costruita proprio in suo onore. Il Museo Diocesano di Fermo conserva anche un reliquario ad ostensorio del XVIII secolo, al cui interno è contenuto un frammento del velo di Maria.

Sono invece databili intorno all’anno 1000 i documenti in cui per la prima volta si rintracciano attestazioni scritte delle celebrazioni dedicate alla Vergine, pur in assenza di descrizioni più dettagliate che spiegassero lo svolgimento di eventuali feste e tradizioni solidificate. Si può comunque affermare con certezza, grazie a verificate fonti storiche, che già a quell’epoca alcuni comuni e castelli dei dintorni avevano stabilito di celebrare un palio nella città di Fermo con cadenza annuale.

Sono tuttavia gli “Statuti Fermanorum”, risalenti al tardo Quattordicesimo secolo, a fornire per la prima volta una descrizione della Cavalcata. Gli Statuti infatti erano un insieme di regole e leggi atte a favorire il governo della città, regole e leggi che lasciavano ugualmente spazio anche alle celebrazioni religiose che univano i cittadini una volta l’anno.

Prezioso documento successivo è poi la Pagina miniata da Giovanni di Ugolino da Milano e contenuta nel “Messale de Firmonibus”, uno splendido codice miniato oggi conservato al Museo Diocesano cittadino. Questo reperto storico è prezioso e significativo perché ci permette ancora oggi di ammirare una illustrazione pregiata di quanto accadeva secoli fa nei giorni della Cavalcata, che non cessa ancora di essere un atteso appuntamento dell’estate marchigiana.

Lo svolgimento del corteo nei tempi antichi è testimoniato dai vari Ordini di sfilata risalenti ai secoli precedenti: il primo di questi risale addirittura al 1638.

La Cavalcata consisteva infatti in una sfilata a cavallo che, partendo dalla Chiesa di Santa Lucia, attraversava il Corso per raggiungere la Piazza Grande e terminare poi nel punto più alto della città, da cui le zone intorno venivano dominate già con lo sguardo: la collina del Girfalco.

Le maggiori personalità cittadine sfilavano quindi nella notte del 14 Agosto di ogni anno, mostrando a tutti i concittadini il loro sfarzo, la loro potenza e importanza all’interno della società fermana: il Podestà, il Capitano del Popolo, il Vessillifero di Giustizia e i Priori delle Contrade. Oltre a questi, seguivano nella sfilata i Delegati dei Castelli del Contado e i Rappresentanti delle Corporazioni.

Le contrade erano state istituite già dalla metà del Tredicesimo secolo, anche se allora erano solo sei: Pila, San Bartolomeo, Campolege, Fiorenza, San Martino e Castello; attualmente sono dieci, poiché si sono aggiunte quelle dette “foranee”, cioè fuori dalle mura del centro storico. Queste ultime sono: Torre di Palme, Molini Girola, Campiglione e Capodarco.

La vera e propria “Corsa del Palio” si svolgeva infine nella mattinata del 15 Agosto: i fantini dovevano coprire nel minor tempo possibile la strada da “via maris”, nei pressi della Porta di San Francesco, fino alla Cattedrale. Nel pomeriggio ci si incontrava nuovamente per assistere agli antichi giochi della giostra dell’anello e del gioco dei tori.

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