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Giardino storico di Villa Vitali – Storia

Parco storico di Villa Vitali

Il Parco di Villa Vitali fu realizzato nel 1860 per volere dei fratelli Vitali Arciprete Francesco, Luigi, Giuseppe e Barnaba (nobili di Norcia) fuori porta San Francesco, dove la famiglia Vitali possedeva già un terreno agricolo con una casa colonica.

La storia

Il Parco di Villa Vitali fu realizzato nel 1860 per volere dei fratelli Vitali Arciprete Francesco, Luigi, Giuseppe e Barnaba (nobili di Norcia) fuori porta San Francesco, dove la famiglia Vitali possedeva già un terreno agricolo con una casa colonica. In seguito all’acquisizione del titolo, i nobili trasformarono la casa colonica in una residenza gentilizia, su progetto dell’architetto Gaetano Manfredi. Il terreno agricolo venne a sua volta riconvertito in un parco in stile eclettico, probabilmente ideato dallo stesso Manfredi.

L’edificio dei Vitali fu costruito nel luogo di un tempio dedicato a San Francesco di Paola, al quale sono intitolate anche le fonti romaniche situate a breve distanza dal parco. Questa coincidenza, unita all’uso agricolo del terreno e alla presenza di alcuni pozzi oggi non più attivi, suggerisce che, in quel periodo, il sottosuolo del parco fosse particolarmente ricco di acqua.

Il parco

Il Parco di Villa Vitali può essere descritto come un singolare connubio tra “natura e artificio”. Si tratta infatti di un tipico giardino ottocentesco, caratterizzato da una sequenza di soluzioni spaziali e architettoniche ispirate ai periodi precedenti, fortemente integrate con esemplari arborei autoctoni e altre specie esotiche, arricchito da statue, busti e reperti funerari presumibilmente di epoca romana. Il complesso è diventato proprietà del Comune di Fermo nel 1977 e, nel corso degli anni, alcuni spazi ed edifici sono stati riconvertiti ad altri usi pubblici.

1. Villa Vitali

La villa, ubicata sul lato nord del parco lungo Viale Trento, è costituita da un corpo edilizio rettangolare su tre livelli. Le due ali verso sud, con copertura praticabile, sono state costruite in seguito, prima come pergolati, e poi trasformate nel giardino d’inverno della villa.
La Villa dei Conti Vitali fu anche sede della collezione epigrafica ed archeologica Vitali, costituita in gran parte dal Conte Francesco Vitali (1856-1927).

2. Giardino all’italiana

Il giardino all’italiana, situato tra le due ali della villa, si ispira al giardino rinascimentale italiano. È suddiviso in quattro aiuole simmetriche ed ospita al centro una vasca circolare con statua in stile neoclassico. L’attuale configurazione, con vialetti pavimentati e cordoli in mattoni, è successiva rispetto alla configurazione originaria, che vedeva le aiuole adibite a orti ed i vialetti in ghiaia. Il giardino si affaccia sul viale principale, ed era arricchito sul lato sud da vasi collocati sulle colonnine in mattoni fregiate dello stemma in terracotta della famiglia Vitali, ancora presente su alcune di esse.

3. Casa del Giardiniere

Costituita da un corpo di fabbrica isolato a due piani, ha perso alcune delle sue caratteristiche storiche, come il balcone con struttura lignea. Si segnala in facciata una maiolica raffigurante la “Battaglia di Isso” ed una edicola in legno con ceramica raffigurante la “Madonna del Santo Rosario di Pompei”. Attualmente è sede del Centro Sociale Villa Vitali.

4. Galoppatoio

Il galoppatoio era ricavato nel grande spazio verso sud, antistante la villa, a una quota inferiore. Era delimitato da un’ellisse perimetrale di cipressi, potati in forma geometrica, che formavano un’alta quinta alberata, al cui interno erano ricavate nicchie con statue neoclassiche. Lo spazio interno al tracciato del galoppatoio era destinato a orto. Vi si accedeva dal viale principale attraverso due scale simmetriche, oggi nascoste dagli spalti dell’arena. La loro posizione è ancora riconoscibile dalle due colonnine isolate, poste alla sommità delle gradonate. Negli anni Ottanta, nel medesimo spazio, è stata ricavata un’area estiva per spettacoli.

5. Ricovero

Il piccolo fabbricato, utilizzato come ricovero per cavalli e altre funzioni legate al galoppatoio, è impreziosito da una facciata in stile neoclassico. In origine era ubicato in posizione più centrale rispetto a quella odierna, nella quale fu traslato in occasione dei lavori di costruzione dell’arena spettacoli.

6. Montagnola

L’area prende il nome di “Montagnola” per la sua conformazione lievemente sopraelevata, da cui si poteva osservare il mare affacciandosi da un piccolo balcone collocato sul muro di confine superiore. Gli imponenti blocchi di pietra con basamenti sommitali, probabilmente risalenti all’epoca romana, disposti a forma di esedra, il muro centrale contenente un frammento di trabeazione con volute, i resti architettonici e l’intreccio delle specie vegetali creavano una scenografia degna dei più suggestivi parchi pittoreschi del Settecento.

7. Viale dei lecci

La zona ovest del parco è strutturata dall’asse centrale del Viale dei lecci, che rimanda ai viali prospettici dei giardini rinascimentali. Le chiome dei lecci erano potate a forma di parallelepipedo, per accentuare la fuga prospettica verso la serra fredda. Tale conformazione dei rami è andata perduta e non può essere più ricreata. Sui piedistalli laterali erano collocate vaserie che oggi sono state ripristinate.

8. Sentieri

Ai lati del viale dei lecci, si snodano sentieri serpeggianti, tipici dei parchi pittoreschi anglosassoni del settecento, perimetrati da cordoli in pietra dell’epoca. Oggi, la loro linea sinuosa viene enfatizzata da una siepe di nuovo impianto che ne segue l’andamento.

9. Viale dei Pini

A sud, il parco era delimitato da un percorso lineare che terminava nei fuochi prospettici di due nicchie con statue, ed era scandito da colonnine con vasi di agavi sovrastanti e da cipressi posti a filare. La continuità visiva e prospettica del percorso è stata parzialmente interrotta con la realizzazione dell’arena spettacoli.

10. Serra Fredda

È il luogo che più di tutti esprime l’integrazione fra “natura ed artificio” quale cifra stilistica del giardino: le piante rampicanti si fondono con gli archi in un unico organismo, sorprendente per forme e colori e funzionale all’ombreggiamento estivo.
Nota ai cittadini come “portico neogotico”, la struttura non è una vera e propria serra fredda, in quanto non ha mai avuto una copertura vetrata.
La facciata è composta da una serie di colonne polistile e circolari che sorreggono archi a sesto acuto. La trabeazione, conclusa da archetti pensili, è alleggerita da aperture monofore e polilobate. In sommità, sono collocati vasi che ospitavano piante ricadenti.
La piccola statua di Sant’Anna con bambina posta nella nicchia del muro di fondo, costituisce il fuoco prospettico del viale dei lecci.
In alto, è collocata l’epigrafe di realizzazione del Parco nell’anno 1860, che recita “A sollievo delle cure, a piacere di sé e dei suoi questo suburbano presidio da agreste in amena villa ridussero i fratelli f.f. di Alessandro Vitali l’anno 1860”.
Oggi è recuperata e mantiene l’uso originario.

11. Serra Calda

L’edificio assolveva alla funzione di ricovero delle piante esotiche durante l’inverno. L’ambiente interno era riscaldato sia dalla luce solare delle grandi vetrate, sia da una stufa, la cui canna fumaria era collocata sulla parete nord, come testimoniato dall’incavo ancora visibile in sommità.
Sotto il pavimento del locale, è presente una cisterna interrata per l’irrigazione del giardino, di dimensioni similari a quelle dell’edificio fuori terra, che è stata rifunzionalizzata per il medesimo uso.
La serra è oggi riconvertita ad aula didattica e spazio multimediale.

12. Conigliera

A sud della serra calda, nello spazio oggi segnalato da una pavimentazione in cotto, era presente un manufatto basso e vetrato: noto come “conigliera”, potrebbe anche aver avuto funzione di ricovero per le vaserie o per altre necessità connesse alla gestione del giardino.

13. Voliera

Della voliera, tipico elemento dei parchi dell’epoca, probabilmente realizzata in più fasi, si conserva oggi la parete esterna del basamento ellittico perimetrale. Al suo posto, è oggi presente una pergola in ferro ombreggiata con piante rampicanti e seduta ellittica per incontri.

14. Stalle e granai

Posti al confine nord est del parco, sono stati riconvertiti in edifici scolastici.

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