In breve
La voliera è impreziosita con diverse specie di Clematis, quasi tutte rampicanti, originarie di molte parti del mondo. La massima diversità si trova nella regione sino-himalayana. Alcune specie, per pressioni evolutive, sono diventate arbustive. Anche in Italia queste piante sono presenti, come la qui coltivata Clematis viticella L.. I loro frutti sono chiamati acheni e hanno la caratteristica di essere piumosi, per facilitare la dispersione tramite il vento.
Questa aiuola ospita diverse specie di Clematis L., della famiglia delle Ranuncolaceae, genere presente in quasi tutti i continenti. Quasi tutte le 400 specie di questo gruppo sono rampicanti, e circa un quarto di esse si trovano in Cina e dintorni, dove il gruppo ha la sua massima diversità. Da studi scientifici è stato visto che che questo non è un caso, infatti l’antenato comune di Clematis, vissuto circa 30 milioni di anni fa, era rampicante e originario della regione sino-himalayana. Infatti, la clematide gialla (Clematis tangutica (Maxim.) Korsh.) qui coltivata proviene proprio da questa regione.
Per quanto riguarda quelle poche specie non rampicanti, è sorprendente notare che queste specie, a causa di pressioni evolutive come maggiore aridità e la vita in spazi aperti anziché boscaglie, hanno perso la capacità di arrampicarsi diventando arbustive (es. Clematis fruticosa Turcz., Clematis nannophylla Maxim), un cambiamento avvenuto circa 3,1 milioni di anni fa. Anche da noi crescono delle clematidi, come la bella Clematis viticella L., con i suoi grandi fiori viola, anch’essa qui coltivata.
I frutti delle clematis sono anch’essi abbastanza peculiari. Sono acheni (quindi frutti somiglianti a piccoli semi) ma che hanno un’estremità allungata e spesso piumosa che favorisce la dispersione tramite il vento.