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Aiuola M1 – La flora mediterranea

Parco storico di Villa Vitali

In breve

Le piante mediterranee affrontano la siccità estiva con adattamenti come radici profonde, foglie coriacee o coperte di peli, e l’estivazione, per esempio in Euphorbia dendroides. Molte specie annuali crescono in primavera e sopravvivono all’estate come semi. In questa aiuola troviamo specie come Cistus e Phlomis fruticosa, tipiche del bacino mediterraneo. Il Monte Conero segna il limite settentrionale del clima mediterraneo lungo l’Adriatico italiano.

A differenza delle zone xeriche, dove l’acqua è scarsa per tutto l’anno, i climi mediterranei, come quelli del bacino del Mediterraneo, del sud della California, del Cile, del Sud Africa e del sud-ovest dell’Australia, ricevono abbondanti precipitazioni in autunno e inverno, ma l’acqua scarseggia solo durante l’estate. Questi habitat rappresentano una transizione tra i climi temperati e quelli tropicali e ospitano circa il 20% delle specie vegetali mondiali. Esistono cinque principali aree a clima mediterraneo: il Mar Mediterraneo, una parte del Cile, la California, il Sud Africa e l’Australia.

Le piante di questi ambienti hanno sviluppato adattamenti simili per fronteggiare la siccità estiva. Questi adattamenti includono radici estese e profonde per assorbire meglio l’acqua, foglie spesse e coriacee, strati cerosi o pelosi, e foglie lineari, come quelle del rosmarino, una pianta tipica del Mediterraneo. Un’altra strategia per sopravvivere alla siccità è l’estivazione, che consiste nel perdere le foglie durante l’estate per poi rigenerarle in autunno. Un esempio di pianta che adotta questa strategia è Euphorbia dendroides L. In questi climi, è anche comune trovare più specie annuali rispetto ai climi più freschi. I semi germogliano quando l’acqua è disponibile, le piante crescono e fioriscono in primavera, e poi trascorrono l’estate sotto forma di semi. Inoltre, queste piante traggono vantaggio dagli incendi estivi, se non troppo frequenti. Ad esempio, Brachypodium retusum (Pers.) P. Beauv. resiste al fuoco, aumenta la sua massa e produce più semi dopo un incendio. Anche le pigne di pino d’Aleppo (Pinus halepensis Mill.) e pino marittimo (Pinus pinaster Aiton) si aprono e rilasciano meglio i semi quando vengono bruciate. Infine, nella macchia mediterranea australiana, Banksia menziesii R. Br. (Proteaceae) ha bisogno del fuoco per rilasciare i semi (un fenomeno chiamato serotinia). In effetti, i frutti di alcune specie sono sigillati con cere che si sciolgono solo con il fuoco! In questa aiuola sono rappresentate numerose specie tipiche dei climi mediterranei, come il cisto (Cistus L., Famiglia: Cistaceae), Marrubium incanum Desr. (Famiglia: Lamiaceae) e Phlomis fruticosa L. (Famiglia: Lamiaceae), molte delle quali provengono dal bacino del Mediterraneo. Le foglie di queste piante sono di colore argenteo, dovuto all’abbondanza di peli che riducono la perdita d’acqua per evapotraspirazione. Le Marche si trovano al confine tra il clima temperato e quello mediterraneo, e il Monte Conero rappresenta il limite settentrionale del clima mediterraneo lungo l’Adriatico italiano. Se volete vedere osservare porzioni di macchia mediterranea, le colline sopra di Pedaso sono un’ottimo punto per iniziare!

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