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Aiuola E2 – Le felci: biodiversità e adattamenti ecologici

Parco storico di Villa Vitali

In breve

Le felci (Pteridophyta) sono piante vascolari che si riproducono tramite spore. Con circa 10.000 specie, queste piante popolano una vasta gamma di ambienti, dai climi tropicali e temperati a quelli boreali, fino agli habitat aridi. Una delle loro caratteristiche più distintive sono le foglie, dette fronde, che si sviluppano arrotolandosi a mo’ di pastorale (vernazione circinnata). Sul piano ecologico, le felci rivestono un ruolo cruciale nella biodiversità naturale. Allo stesso tempo, il loro aspetto elegante le rende protagoniste indispensabili nei giardini ombreggiati, dove aggiungono un tocco di raffinatezza e armonia.

Le felci sono piante vascolari diffuse in tutto il mondo, classificate scientificamente in sottoclassi come Polypodiidae e Marattiidae. Queste piante, prive di fiori e semi, si riproducono tramite spore e sono note per le loro foglie giovani – chiamate fronde – che emergono arrotolate a forma di pastorale.

Con una storia evolutiva di circa 360 milioni di anni, le felci sono tra le forme vegetali più antiche ancora esistenti, insieme a gimnosperme e muschi. Le foreste di quell’epoca, dominate da felci arboree fossili come Psaronius e Macroneuropteris, sono ritenute la fonte dei giacimenti di carbone che utilizziamo oggi.

Oggi, la diversità delle felci è sorprendente, con circa 11.850 specie distribuite in 250 generi. Sebbene la maggior parte viva in ambienti tropicali e subtropicali, alcune si sono adattate a climi temperati, freddi e persino estremi. Ad esempio, Dryopteris affinis (Lowe) Fraser-Jenk., che potete osservare alla vostra destra, cresce in climi temperati, mentre la succulenta americana Pellaea truncata Goodd. prospera in ambienti arido-desertici. Le felci acquatiche, come Salvinia natans L., galleggiano serenamente nei laghetti, come quello della fontana di questa villa.

La loro biodiversità si manifesta anche in una notevole varietà di dimensioni e forme: da specie minute come Azolla caroliniana Willd. (0,5–1,5 cm) a maestose felci arboree come Dicksonia antarctica, che raggiungono dimensioni paragonabili a quelle degli alberi.

Le fronde delle felci emergono da un rizoma sotterraneo, un organo che svolge funzioni di supporto e riserva. Un aspetto unico delle felci è la vernazione circinnata, un fenomeno in cui le nuove foglie si sviluppano arrotolandosi dalla punta verso la base, per poi srotolarsi completamente.

Dal punto di vista ecologico, le felci ricoprono un ruolo fondamentale in numerosi ecosistemi. In ambienti forestali tropicali e temperati, formano una copertura del suolo. Inoltre, molte specie sono pionieri in habitat disturbati, come rocce e suoli vulcanici (come Pityrogramma calomelanos (L.)) o aree deforestate, dove migliorano la fertilità e la struttura del terreno trattenendo umidità.

Una nota di interesse locale riguarda Anogramma leptophylla (L.), una rara felce annuale un tempo presente esclusivamente sulle mura storiche di Fermo fino al 1930. Purtroppo, oggi è estinta a livello regionale.

Nei giardini, le felci se utilizzate adeguatamente aggiungono un tocco di eleganza alle zone più ombreggiate, offrendo un fascino unico se si scelgono le specie più adatte.

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