In breve
Un noto adattamento delle piante è la formazione di bulbi o tuberi sotterranei, chiamato geofitismo. Raunkiaer (1934) definì le piante con fase di riposo vegetativo e rinnovo da strutture sotterranee come bulbi, rizomi o tuberi. Queste strutture, che accumulano riserve, permettono alle piante di emergere rapidamente, adattarsi a variazioni stagionali o resistere al fuoco. Esistono sei tipi di strutture sotterranee.
Uno degli adattamenti forse più noti delle piante è quello di formare bulbi o tuberi sotterranei. Questa forma di crescita è chiamata geofitismo e le piante, di conseguenza, geofite. Raunkiaer nel 1934 fu il primo a definire formalmente le piante che hanno una fase di riposo vegetativo e un rinnovo di germogli che proviene da strutture sotterranee come bulbi, rizomi o tuberi etc. L’adozione di tali strutture sotterranee è distribuita in tutto l’albero della vita delle piante ed è stata evoluta più volte, dato che il geofitismo è un adattamento all’ambiente e non un tratto di un singolo gruppo di piante. Infatti, queste strutture accumulano riserve, permettendo alle piante di emergere rapidamente prima dell’emissione delle foglie degli alberi, adattarsi a forti variazioni stagionali (caldo/umido) o resistere al fuoco. Esistono 6 tipi di strutture sotterranee: i bulbi (es. cipolle), i cormi (es. zafferano), gli ipocotili rigonfi (es. ravanelli), i tuberi (es. le patate), i rizomi (es. il topinambur) e le radici tuberizzate (es. la manioca). Qui, lungo il viale, è stata creata una collezione di geofite di varie specie.